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I luoghi / The places


ANTICO OSPEDALE DEI BATTUTI - SAN VITO
Ancient Hospital of the Battuti - San Vito


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Musica d'assieme all'Ospitale dei Battuti

L'antico Ospedale dei Battuti

L

’antico ospedale della Confraternita dei Battuti - già presente e vivo in San Vito al Tagliamento, come si evince da un documento, nel 1369 - , venne costruito lunghe le mura cittadine, vicino alla via di transito dove pellegrini o malati potevano facilmente fermarsi per essere accolti nell’ospizio.
Come le numerose confraternite laiche attive nel ‘300, i Battuti inizialmente praticavano le proprie pratiche di penitenza, prestando soccorso e assistenza pubblica in questa struttura. Edificio che nei secoli a seguire subì diverse modifiche con funzione comunque di ospizio fino al 1877, anno in cui l’ospedale si trasferì nell’odierno Ospedale Civile e la sede, ulteriormente trasformata al suo interno, divenne anche dimora di diversi esercizi commerciali.
Oggi il luogo, con ambienti attentamente recuperati, adibito principalmente ad esposizioni, convegni o cerimonie, offre un fascino particolare, con la sua primitiva cappella affrescata (affreschi di scuola friulana, sec.-fine XIV) al piano terra, i suoi tre piani e il magico cortile interno,  dove il tempo sembra essersi fermato.

Testo tratto dal sito del Comune di San Vito al Tagliamento.

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The Ancient Hospital of the Battuti

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he old hospital of the confraternity of the “Battuti”, still existing in 1369 as documented, was built along the city walls near the main ways and was reached by sick people and pilgrims who were given hospitality there.  As the several lay confraternities of the 14th century, the “Battuti” did their penance by helping and assisting people in this hospital. In the course of the centuries this building underwent many changes but continued to be a hospital until 1877, when it moved to the present town hospital, whereas its old building became the seat of some businesses. Today this place has been renovated and it is used mainly for exhibitions, meetings and ceremonies. This charming place hosts the old chapel with frescoes of local painters of the 14th century on the ground floor, three other floors and the inner court, where time seems to stand still.


CHIESA DEI BATTUTI - SAN VITO
Church of the Battuti - San Vito

 

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lezione nella Chiesa dei Battuti

La chiesa dei Battuti a San Vito

A

nnessa all’antico ospedale sorge, alla fine del sec. XV, la chiesa di Santa Maria dei Battuti.
La chiesa ospita e conserva gelosamente uno dei più bei cicli di affresco amalteiano. Pomponio Amalteo (Motta di Livenza 1505 – San Vito al Tagliamento, 1588), allievo e genero del pittore Giovanni De Sacchis detto il Pordenone, affresca dal 1535 la cuba della chiesa con scene della storia della vita di Maria e scene tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento. Dieci anni dopo è nuovamente presente  con una decorazione completa delle pareti della chiesa. Degni di nota i bassorilievi del Pilacorte (1493) e l’altare marmoreo di Pietro Baratta (1701).

Testo tratto dal sito del Comune di San Vito al Tagliamento.

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The church of the Battuti in San Vito

A

nnexed to the hospital, the church of Santa Maria dei Battuti dates back to the 15th century. Inside the church there is one of the most beautiful fresco cycles of Pomponio Amalteo (Motta di Livenza 1505 – San Vito al Tagliamento, 1588), scholar and son-in-law of the painter Giovanni De Sacchis, also called Pordenone. Amalteo painted the chapel of the church from 1535 with scenes from the story of the Virgin Mary and from the Old and New Testament. Ten years later he painted all the inner walls of the church. Also important are the low-relief by Pilacorte (1493) an the marmour altar by PietroBaratta (1701).


CASTELLO DI SAN VITO
Castle of San Vito

 

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Lezione al Castello

Castello di San Vito

L

e origini del centro storico di San Vito sono legate ad un edificio fortificato, nato proprio come semplice rocca difensiva con le sue cinta murarie, documentata già prima del XIII secolo.
Il castello di san Vido fu donato al potente Patriarcato di Aquileia che ne fece propria dimora e divenne successivamente anche residenza della nobile  famiglia Altan.
Quello che rimane oggi del castello è una struttura che riecheggia più la residenza nobiliare che l’edificio difensivo medievale. Un edificio di certo imponente, risultato della sommatoria di più fabbricati aggregati, con il primo giro di cinta muraria della cittadina, la  fossa ed il basamento delle mura in parte riemerso e ricostruito.
Affascinanti gli affreschi rinvenuti, sia lacerti esterni che resti nelle facciate interne, di epoca e fattura diverse;  decorazioni quattrocentesche e  settecentesche, raffigurazioni di stemmi nobiliari sanvitesi e friulani e due dolci volti di guerrieri risalenti al primo ventennio del ‘500. Parte di questi, intere splendide scene e figure di sibille, sono stati salvati e strappati negli anni ’50 dallo studioso Federico De Rocco a cui è dedicato l’attuale museo Civico Archeologico, dove rimangono in attesa di rientrare nella loro sede di origine.

Testo tratto dal sito del Comune di San Vito al Tagliamento.

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Castle of San Vito

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he origins of the town are related to a fortified building created as a defensive fortress with walls, already documented before the 13th century. The castle of San Vido was donated to the powerful patriarchate of Aquileia and became its seat; later it became the residence of the noble family Altan. The building today recalls the residence of a noble family rather than a defensive building. The imposing building is made up of several aggregated parts, the first part of the city walls, the pit and the wall basement partially resurfaced and rebuilt. Some beautiful frescos of different times have been found on the external and internal walls of the castle: decorations of the 15th and 18th century, representations of coat of arms of San Vito and Friuli and the portrait of two knights of the 15th century. Some of these works have been saved by Federico de Rocco, whom the archeological town museum is dedicated.


TEATRO ARRIGONI - SAN VITO
Arrigoni Theatre - San Vito

 

ENGLISH

 

Teatro Arrigoni

Teatro Arrigoni - San Vito

S

ede dell’antico consiglio comunale, del tribunale e della cancelleria, assieme al campanile è la presenza architettonica più antica della piazza. Sorgeva accanto alla distrutta torre delle ore che fungeva da raccordo al castello, subiva  nei secoli una serie di interventi fino ad assumere già nel XV – XVI  secolo la forma attuale.
Un grande vano aperto sulla piazza circondato da panche di pietra ove si svolgevano il mercato delle granaglie, la vendita del bestiame e della frutta e verdura, insieme alla vendita all’asta dei beni al banco degli ebrei (una piccola comunità ebraica viveva in località Codemala, attuale via Paolo Sarpi). Al piano superiore gli ambienti ove, al suon di campana, si riunivano il Podestà ed i rappresentanti della cittadina.
Dal ‘600 è documentato l’uso di sede per rappresentazioni teatrali e musicali. La struttura è quella di piccolo teatro all’italiana tra ‘700 e ‘800. Il recupero recentemente concluso ha restituito un magnifico monumento ridando vita al teatro ricostruito ex novo con  fedeltà dei minimi particolari e intitolato al compositore sanvitese Giangiacomo Arrigoni (1597-1675); rivive così l’antico teatro sociale di gusto veneziano che tra ‘800  e ‘900 fu un vanto per San Vito.

 Il Teatro è visitabile tutti i giorni previa prenotazione
Ufficio Beni ed Attività Culturali tel. 0434833295, Teatro “GianGiacomo Arrigoni” tel. 043480251

Testo tratto dal sito del Comune di San Vito al Tagliamento.

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Arrigoni Theatre - San Vito

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he theatre was the seat of the old municipal council, of the Court and of the chancellery. Together with the bell tower the theatre is the oldest building of the town. It was located near the Torre delle ore, that was connected to the castle. During the centuries it was often renovated until he assumed its definitive shape in the 15th and 16th century. A big space open to the square with wooden benches was once the corn, vegetables and cattle market. It was also the place for the auction sale of the goods made by the Jewish community who lived in San Vito. The first floor was used for the meetings of the Podestà (the high official) and the city councilors. From the 17th century the building was used for music and stage performances. The structure of the building is the one of a small Italian theatre of the 18th and 19th century.  The recent renovation has given back life to the theatre which has been rebuild in Venetian style exactly as it was and is now dedicated to the local composer Giangiacomo Arrigoni (1597-1675).
The theatre can be visited every day subject to reservation. Ufficio Beni ed Attività Culturali tel. 0434833295, Teatro “Gian Giacomo Arrigoni” tel. 043480251.


BIBLIOTECA CIVICA DI SAN VITO
City library of San Vito

 

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Studio in Biblioteca


La Biblioteca durante un corso ILMA /
The Library during an ILMA course

Biblioteca Civica di San Vito

L

a Biblioteca Civica di San Vito al Tagliamento, anch'essa carica di storia perché ospitata dai locali di un antico convento di Domenicani, funge da sede centrale dei corsi. Oltre ad uffici e servizi (ad es. fotocopie), fornisce anche aule utilizzate per diversi corsi , oltre ad una serie di stanze utilizzabili dagli iscritti per studiare, come mostra la foto scattata durante ILMAestate 2010.

Testo tratto dal sito del Comune di San Vito al Tagliamento.

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City Library of San Vito

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he city library is housed in an ancient Dominican convent and is the main seat of the courses. Apart from offices and several services (like photocopies), it also supplies some rooms which can be used for the lessons and also for individual study, as shown in the picture above, taken during ILMAestate2010.


AUDITORIUM CONCORDIA - SAN VITO
The Concordia Auditorium - San Vito

 

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Auditorium Concordia

L'Auditorium Concordia - San Vito

L

a Parrocchia di San Vito al Tagliamento, intitolata ai Ss. Vito, Modesto e Crescenzia è proprietaria dello spazioso e nuovissimo auditorium Concordia, a fianco del Duomo, struttura che essa mette gratuitamente a disposizione di ILMAestate. La sala ha un'acustica molto adatta e durante ILMAestate viene normalmente utilizzata per il corso di Canto Rinascimentale e Barocco di Gianpaolo Fagotto e per alcune lezioni di musica d'assieme o prove di ILMAorchestra.


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The Concordia Auditorium in San Vito

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he Parish of San Vito al Tagliamento, dedicated to Saints Vito, Modesto and Crescenzia, owns the new auditorium Concordia, located next to the cathedral. The parish provides it for free for ILMAestate. The hall has a suitable acoustics and during ILMAestate it is generally used by the Gianpaolo Fagotto's Renaissance and Baroque Singing class and for some lessons of ensemble music or some rehearsals of ILMAorchestra.


PALAZZO ALTAN A SAN VITO
Altan palace in San Vito

 

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Palazzo Altan

Palazzo Altan a San Vito

I

l Palazzo Altan fu edificato nel corso del '600 in borgo di Taliano dove, nel 1603, la famiglia dei Conti Altan aveva acquistato un modesto edificio. Con alcune modifiche edilizie e con l'acquisto della Torre Grimana, nel 1751, e la costruzione dell'oratorio neoclassico, si venne a definire architettonicamente il complesso edilizio, così come oggi si presenta. È delimitato dalle due barchesse e disegnato a est da un'esedra, con tracce di pittura seicentesca, attribuibili al pittore tedesco Anton Joseph, che ricorda il classico ninfeo. Il perimetro sud ed est del complesso è racchiuso dalle antiche fosse ed è perimetrato da mura e da una torre circolare attribuita all'espansione urbanistica del patriarca Marino Grimani. L'impianto distributivo interno è l'insieme aggregato di due piante tripartite, di cui una è caratterizzata da un corridoio interno posto lungo l'asse longitudinale. Si segnalano inoltre gli ambienti della biblioteca settecentesca e delle sale ornate da stucchi ed affreschi.

Testo tratto dal sito del Comune di San Vito al Tagliamento.

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Altan Palace in San Vito

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he Altan Palace was built during the seventeenth century in the village of Taliano where, in 1603, the Altan family had bought a modest building. With some building modifications and with the purchase of Torre Grimana, in 1751, and the construction of the neoclassical oratory, the building complex was architecturally defined, as it is today. It is bordered by the two barchesse and drawn to the east by an exedra, with traces of seventeenth-century painting, attributable to the German painter Anton Joseph, reminiscent of the classic nymphaeum. The south and east perimeter of the complex is enclosed by ancient graves, walls and a circular tower attributed to the urban expansion of the patriarch Marino Grimani. The internal distribution system is the aggregate set of two tripartite plants, one of which is characterized by an internal corridor along the longitudinal axis. Also worthy of mention are the rooms of the eighteenth-century library and the rooms decorated with stuccos and frescoes.


CHIESA PARROCCHIALE E ORGANO DI VALVASONE
Parish church and Organ of Valvasone

 

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Lezione al Castello

La chiesa parrocchiale di Valvasone e l'organo Colombi

D

ocumento unico della scuola organaria veneziana del Cinquecento, tramite ideale per l'interpretazione della musica dei grandi organisti della Basilica di S. Marco. Lo strumento fu commissionato nel 1532 dai nobili di Valvason a Vincenzo Colombi, celebre organaro originario di Casale Monferrato e operante a Venezia. Nel 1535 furono ordinate al "marangon" Stefano di Venezia la costruzione della cassa e della cantoria; Girolamo da Venezia venne incaricato di eseguire gli intagli e il pittore Giovanni Antonio da Pordenone le portelle; nel 1538, Tommaso da Udine completò la stupenda cassa con la doratura . Morto nel 1539 il Pordenone, le portelle vennero successivamente concluse da Pomponio Amalteo (1544). Il pittore sanvitese, tra il 1551 ed il 1552, dipinse anche le formelle della cantoria, i due fregi ad affresco ed i fianchi del cassa. Più volte riformato nei secoli e ridotto al silenzio dopo la prima guerra mondiale, l'organo nel 1974 è stato rimesso in efficienza dall'organaro padovano Alfredo Piccinelli. Nel 1999 venne definitivamente ripristinato da Francesco Zanin di Codroipo secondo criteri filologici e approfonditi studi scientifici. Temperamento mesotonico, 1/4 di comma; corista La3 del Tenore 492,5 a 22°C.

Testo tratto dal sito del Comune di Valvasone.

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Valvasone parish church and the Colombi organ

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his unique document of the Venetian organ-building school of the sixteenth century is an ideal medium for the interpretation of the music of the great organists of St. Mark's Basilica.

The instrument was commissioned in 1532 by the nobles of Valvason to Vincenzo Colombi, a famous organ builder born in Casale Monferrato and working in Venice.

In 1535 the construction of the choir was ordered to the "marangon" Stefano of Venice; Girolamo da Venezia was commissioned to perform the carvings and the painter Giovanni Antonio da Pordenone the "portelle"; in 1538, Tommaso da Udine completed the stupendous chest with gilding. Pordenone died in 1539, the great doors were subsequently completed by Pomponio Amalteo (1544). The San Vito painter, between 1551 and 1552, also painted the tiles of the choir, the two frescoed friezes and the sides of the box.
Reformed several times over the centuries and reduced to silence after the First World War, the organ in 1974 was restored to working order by the Paduan organ builder Alfredo Piccinelli.

In 1999 it was definitively restored by Francesco Zanin di Codroipo according to philological criteria and in-depth scientific studies. Meantone (1/4 comma) temperament, A3 = 492.5 Hz at 22°C.

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CASTELLO DI VALVASONE
Valvasone Castle

 

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Lezione al Castello

Castello di Valvasone

I

l Castello di Valvasone è il nucleo centrale dell’omonimo borgo oggi annoverato tra i “Borghi più belli d’Italia” e conosciuto anche come Borgo delle Spose. Costruito nel XII secolo su preesistenze tardo antiche, il castello è appartenuto all’antica e nobile casata "di Valvasone", il cui nome, che in antico tedesco significa “masseria del lupo”, è rappresentato nello stemma. Danneggiato e ristrutturato più volte, oggi appare come un palazzo rinascimentale. Nel corso dei secoli ha ospitato diversi personaggi importanti come Papa Gregorio XII nel 1409, Papa Pio VI nel 1782 e Napoleone Bonaparte nel marzo del 1797. Grazie ai recenti restauri è possibile ammirare un prezioso teatrino settecentesco attorniato da uno splendido fregio più antico, risalente alla fine del ‘500. In un’altra sala sono stati riportati alla luce affreschi della seconda metà del ‘300, raffiguranti un raro ciclo a carattere profano.

Testo tratto dal sito turismofvg.

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Valvasone Castle

T

he Valvasone Castle is the central nucleus of the village of the same name which is now one of the "most beautiful villages in Italy" and also known as Borgo delle Spose. Built in the twelfth century on pre-existing late antiquities, the castle belonged to the ancient and noble family of "Valvasone", whose name, which in old German means "wolf farm", is represented in the coat of arms. Damaged and renovated several times, today it looks like a Renaissance palace. Over the centuries it has hosted several important personalities such as Pope Gregory XII in 1409, Pope Pius VI in 1782 and Napoleon Bonaparte in March 1797. Thanks to the recent restorations it is possible to admire a precious eighteenth-century theater surrounded by a splendid older frieze, dating back to end of the 16th century. In another room, frescoes from the second half of the 14th century were brought to light, depicting a rare secular cycle.


Castello di Valvasone

Castello di Valvasone

Castello di Valvasone

Castello di Valvasone

Castello di Valvasone

Castello di Valvasone

Castello di Valvasone

Castello di Valvasone

CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO A VALVASONE
Church of Saints Peter and Paul in Valvasone

 

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Lezione al Castello

Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Valvasone

N

el 1355 si ha la prima notizia certa dell'esistenza di un "hospitale" forse gestito dalla confraternita dei Battuti, perciò probabilmente a quella data, o ad una data antecedente, può essere fatta risalire una chiesa collocata nel luogo ove si trova quella attuale. Nel corso del Quattrocento la confraternita, dopo un periodo di crisi, venne ricostituita ed intitolata ai Ss. Pietro, Paolo ed Antonio Abate.

«Concreta dimostrazione della ritrovata vitalità fu il rimaneggiamento della originaria "capella" - sede della fraterna stessa e dell'annesso "hospitale" - sulla base di un progetto che prevedeva la fusione degli antichi due locali in un unico vano, illuminato da lunghe monofore centinate, e la costruzione o l'adattamento ad "hospitale" di un ambiente posto a fianco della "capella" verso meridione. A rendere più splendida la "capella" consacrata nel 1497, ornata di tre altari, nella prima decade del Cinquecento si ordinò a Pietro da Vicenza di allietarne le pareti con una serie di affreschi devozionali e di fornire anche una pala per l'altar maggiore, nel mentre, già sulla fine del secolo precedente, s'era commesso ad un artista per noi anonimo l'intaglio di un polittico comprendente, con le figure (conservatesi) dei Ss. Paolo ed Antonio Abate, senza dubbio anche un (perduto) S. Pietro. [...] Tra il 1739 e il 1760 la cappella, sempre ad opera della fraterna, venne sottoposta ad ulteriore rimaneggiamento che comportò un innalzamento dei muri perimetrali della navata e del presbiterio, vano quest'ultimo che fu pure soffittato, l'apertura di nuove finestre, la costruzione di un nuovo altar maggiore dotato di acconcia pala, il ricavo nella navata delle due cappelline laterali per ospitare gli altari, sulla destra quello della Visitazione ed a sinistra l'altro dedicato ai Ss. Valentino ed Urbano, la collocazione a ridosso della controfacciata di una cantoria entro cui sistemare un seicentesco organo positivo, l'ampliamento della sacrestia che funzionava allora anche da archivio della fraterna» (Fabio Metz).

Visione della chiesa a 360° (dal sito www.andreacollovati.com).

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Church of Saints Peter and Paul in Valvasone

I

n 1355 we have the first certain news of the existence of a "hospitale" perhaps managed by the confraternity of the Battuti, therefore probably to that date, or to an earlier date, a church located in the place where the current one is located can be traced back. During the fifteenth century the brotherhood, after a period of crisis, was reconstituted and dedicated to Sts. Pietro, Paolo and Antonio Abate.

«A concrete demonstration of the newfound vitality was the remodeling of the original chapel - seat of the fraternal itself and of the adjoining "hospitale" - on the basis of a project that involved the merger of the two ancient rooms into a single room, illuminated by long arched mullioned windows , and the construction or adaptation to a "hospitale" of an environment placed next to the chapel towards the south. To make the chapel consecrated in 1497, adorned with three altars, more splendid, in the first decade of the sixteenth century Pietro da Vicenza was ordered to brighten the walls with a series of devotional frescoes and also to provide an altarpiece for the main altar, meanwhile, already at the end of the previous century, an artist who was anonymous to us had committed the carving of a polyptych including, with the (preserved) figures of Saints Paul and Antonio Abate, without a doubt also a (lost) S Peter. [...] Between 1739 and 1760 the chapel, again by the fraternal, was subjected to further alteration which involved raising the perimeter walls of the nave and the presbytery, the latter compartment which was also ceilinged, the opening of new windows, the construction of a new high altar equipped with an altarpiece, the proceeds in the nave of the two side chapels to house the altars, on the right that of the Visitation and on the left the other dedicated to Ss. Valentino and Urbano, the location close to the counter-façade of a choir loft in which to place a seventeenth-century positive organ, the enlargement of the sacristy which then also functioned as an archive of the fraternal» (Fabio Metz).
The church at 360 ° (from: www.andreacollovati.com).



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